Se stai cercando informazioni sulle mappe di Riflessologia per perfezionare e specializzare il tuo lavoro di Riflessologo, sei nel posto giusto!
Le mappe di Riflessologia sono le immagini che più di ogni altra cosa identificano la Riflessologia Plantare.
Non a caso la formazione classica di un Riflessologo si basa sempre su una serie di mappe che permettono di localizzare i vari riflessi nei piedi.
In questo post ti parlo del ruolo che le mappe di Riflessologia Plantare possono avere nell'efficacia dei tuoi trattamenti e perché dovresti riconsiderarne l’importanza!
Mappe di Riflessologia: due tipologie principali
Come prima cosa va detto che le mappe di Riflessologia Plantare possono essere raccolte in due grandi gruppi.
Mappe occidentali
Le mappe occidentali sono basate sulla teoria zonale cioè la teoria su cui è fondata tutta la Riflessologia "occidentale" di William Fitzgerald e Eunice Ingham.
Le mappe di Riflessologia di tipo occidentale hanno in comune la visione generale dei riflessi riportati nel piede secondo la posizione anatomica di organi e apparati nel corpo.
Forse anche tu ne hai alcune appese nel tuo studio, magari proprio quella più comune, che è la vista plantare di due piedi affiancati. Aree delimitate e colorate rappresentano un diverso organo, un gruppo di tessuti, un sistema o un aspetto del corpo.
Mappe orientali
Si possono chiamare anche “non occidentali”, perché provengono da scuole di pensiero diverse da quella occidentale.
Si basano su teorie sottostanti alla Riflessologia che non sempre seguono la disposizione anatomica di organi e apparati nel corpo.
Di solito queste mappe arrivano dalla tradizione medica cinese e fanno riferimento ai percorsi dei meridiani energetici, ai punti di agopuntura e alla teoria dei cinque elementi (o movimenti).
La varietà di mappe occidentali
Tra mappe occidentali e orientali quelle da noi più diffuse sono senza dubbio quelle occidentali.
Se hai imparato la Riflessologia Plantare in occidente, ci sono ottime probabilità che questo genere di mappe ha accompagnato i tuoi studi e adesso rappresentano il riferimento principale nella tua pratica.
C’è un particolare però: queste mappe non sono tutte uguali!
Anche se nella loro varietà le mappe occidentali tendono ad essere simili tra loro, non è raro trovare che le posizioni di alcuni riflessi tra mappe di diversa provenienza non coincidono.
Quante volte, per curiosità o perché hai frequentato corsi di Riflessologia diversi, hai avuto modo di notare queste differenze rispetto alle mappe che usi di più?
Di sicuro più di una volta, e avrai anche notato che se fai una semplice ricerca di “mappe di Riflessologia” troverai centinaia di diverse immagini di mappe di altrettante scuole sparse per tutto il mondo!
Scuola che vai, mappa che trovi... perché?
In genere ogni Riflessologo fa riferimento alle mappe (e ai percorsi di trattamento) forniti dalla scuola nella quale si è qualificato.
Spesso è la stessa scuola a spingere per rispettare in modo assoluto le proprie mappe affermando che sono le migliori e quelle più corrette! Lasciamo perdere questo aspetto che sa più di campanilismo e ha davvero poco a che fare con il vero obbiettivo della Riflessologia, cioè l’efficacia del trattamento.
Ogni scuola di Riflessologia Plantare ha quindi le proprie mappe, spesso con particolari molto diversi rispetto ad altre.
Da cosa dipendono queste differenze? Ci sono almeno quattro motivi principali...
Prima di tutto…
- Sono dovute al diverso metodo utilizzato per “costruire” la mappa.
Ci sono mappe dove i riflessi sono individuati come semplici aree colorate sulla superficie del piede, cioè sulla pelle. Altre invece anche se mostrano i riflessi come porzioni colorate, fanno riferimento alla struttura ossea del piede.
Poi…
- Ogni scuola personalizza le mappe sulla base dell’esperienza dei casi trattati e dei riscontri pratici. In più oggi non mancano sperimentazioni dove si fa uso di test bioelettrici e misurazioni elettro-miografiche per individuare in modo più accurato le posizioni dei riflessi nel piede.
Inoltre…
- In altri casi le mappe vengono personalizzate secondo la scuola di pensiero seguita.
Infine…
- Può trattarsi solo di adattamenti grafici/estetici fatti in modo arbitrario secondo il gusto personale!
Mappe di Riflessologia: confusione e perplessità
È chiaro che tutti questi modi di individuare i riflessi possono portare a differenze di precisione e di ricchezza di dettagli della mappa. Questo può essere motivo di confusione e perplessità per molti Riflessologi!
Se hai avuto a che fare con mappe differenti, quando ti trovi di fronte a due piedi possono nascere domande del tipo:
"Dovrò trattare il punto che già conosco oppure sarà meglio trattare quest’altro?
"Ma il riflesso del ginocchio è qui oppure qua?! E quello del gomito?"
"Il riflesso della milza è più su o più giù? E quello del rene?! E se poi sbaglio?!"
Nel dubbio, potresti pensare di trattare tutti i punti che sono indicati in modo diverso rispetto alla tua mappa di riferimento, che tanto, male non fa… sperando così di aumentare l'efficacia del trattamento!
Ma è davvero la cosa più sensata che puoi fare per ottenere i migliori risultati?
Nessuna mappa di Riflessologia è definitiva
Non so tu, ma io mi sono ritrovato più volte a fare i conti con tutti questi interrogativi. Quello che ho capito per certo è che tutte le mappe riflessologiche NON devono mai e poi mai essere interpretate in modo rigido!
Anche perché se tutta l’efficacia di un trattamento fosse legata alla precisione delle mappe, resterebbe solo da sperare che qualcuno prima o poi realizzi e ti metta a disposizione la “mappa definitiva”!
In teoria potresti anche entrare in possesso della mappa perfetta, ma dal punto di vista pratico questo non basterebbe a fare di te un Riflessologo più efficace!
Perché?!
Perché le mappe riflessologiche sono solo dei disegni, che sulla carta possono anche funzionare, se non fosse che il cliente è tridimensionale e fatto di carne e ossa!
La mappa non è il territorio
Per spiegare meglio questa affermazione prendo in prestito il principio formulato dall'ingegnere, filosofo e matematico Alfred Korzybski:
“La mappa non è il territorio e il nome non è la cosa designata”
Anche se Korzybski non aveva certo a che fare coi piedi, questo principio è perfetto anche quando applicato alla Riflessologia!
Un "territorio" (il piede) può essere rappresentato in molti modi diversi (le mappe), a seconda di quello che interessa localizzare.
Ad esempio, se devo trovare una città mi servirò della mappa politica, se devo trovare una montagna o un fiume, mi servirò della mappa fisica. Avrò mappe diverse in base al tema scelto e a ciò che cerco.
In tutti i casi però ciò che è indicato sulla mappa sarà solo una rappresentazione, non si tratterà della città o del fiume veri e propri... solo RAPPRESENTAZIONI GRAFICHE DELLA REALTÀ e NON IL TERRITORIO VERO E PROPRIO!
Allo stesso modo le mappe riflessologiche sono raffigurazioni della realtà, le creiamo e usiamo come utili linee guida per interagire coi riflessi nei piedi, ma non sono mai la realtà del piede! Ovvio no?
Oltretutto dato che non ci sono piedi uguali ad altri, devi anche considerare che di realtà c’è ne sono tante quanti sono i piedi che andrai a trattare… e ogni cliente dovrebbe avere la propria mappa!
Perciò se vuoi avere a che fare con il piede reale, devi uscire dal concetto limitante delle mappe!
Hai davvero bisogno di una mappa di Riflessologia?
Per fortuna, non devi aspettare di avere la mappa perfetta.
Anche se le mappe sono senza dubbio affascinanti e sono uno strumento molto utile - per sapere ad esempio che stai agendo proprio sui polmoni o sulla testa, sugli occhi, sulla milza, ecc. - NON sono cruciali per il tuo lavoro di Riflessologo!
Con un po’ di impegno qualsiasi mappa può essere memorizzata in una o due settimane ma NON sono la scorciatoia per l'apprendimento della vera Riflessologia!
Se vuoi essere un Riflessologo di livello devi porti l'obiettivo di saper trovare i segnali mostrati dai riflessi, qualunque sia la mappa e le corrispondenze con gli organi.
Se sentirtelo dire può avere lo stesso effetto di una doccia fredda sappi che non è mia intenzione smorzare il tuo entusiasmo per le mappe riflessologiche, ma in Riflessologia Efficace trovi degli ottimi motivi per farti accettare di buon grado questa affermazione!
Attenzione! Non sto dicendo che la conoscenza della posizione dei riflessi sul piede non ti serve, anzi! La conoscenza ti dà una buona base per quello che stai facendo e indicazioni preziose su dove andare con le mani… ma a volte la conoscenza può essere fuorviante e può distoglierti dalla realtà del territorio!
Diventare abili con le mani viene prima delle mappe!
L'alternativa non è certo fare sempre a meno delle mappe e tirare a indovinare!
Devi semmai avere un metodo che sul piede ti permetta di non perdere mai l’orientamento ed essere sempre sicuro di ciò che fai, di come lo fai e di stare facendo la cosa giusta su ogni riflesso.
Ecco perché prima ancora di sapere dove si trova un determinato riflesso devi sapere come usare in modo efficace le tue mani… sulla realtà dei piedi. Solo a quel punto, per orientarti nel territorio, non avrai il bisogno essenziale di una mappa!
Le mappe riflessologiche devono rimanere per te un riferimento generale, una guida.
Per tirare fuori tutto il potenziale dai tuoi trattamenti devi prima di tutto focalizzarti sull'uso corretto delle mani, delle dita, dei pollici!
Adesso potresti pensare che queste sono cose per Riflessologi esperti e chissà quanta esperienza ci vuole prima di arrivare a quel livello.
In realtà, se fin da subito hai le giuste indicazioni su come orientarti e su ciò che devi fare sui piedi, puoi subito attivare l’efficacia dei tuoi trattamenti. Questo a prescindere da una mappa e anche se tu dovessi essere un Riflessologo alle prime armi.
Una volta appresi i principi di Riflessologia Efficace il problema delle differenze fra mappe diventa un… NON PROBLEMA!
Si tratta di principi che ti permettono di lavorare rimanendo orientato non al disegnino sulla mappa ma ai riflessi sul piede in carne e ossa. Una volta appresi, l’unica vera mappa di Riflessologia di cui avrai davvero bisogno sarà… il piede del cliente!
Quando hai un piede fra le mani e sei in dubbio su dove si trovi un particolare riflesso, dovresti fidarti del territorio e non della mappa!
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