Un aspetto del rapporto tra Riflessologo e cliente su cui voglio portare la tua attenzione è la cosiddetta empatia.
Negli ultimi anni l’empatia è stata esaltata e promossa come una qualità preziosa da coltivare e preservare.
In questo articolo vediamo qual è il suo ruolo e il suo peso nel migliorare la relazione d'aiuto.
Empatia: cos'è
Il termine empatia viene dal greco en-pathos, “sentire dentro”.
Si tratta della capacità di mettersi in relazione con la persona percependo le sue emozioni e partecipando in prima persona alle sue gioie e dolori.
In altre parole è la capacità dell'operatore di porsi nella situazione del cliente, di mettersi nei suoi panni, di vedere il mondo attraverso i suoi occhi.
Se non hai empatia non sei un buon Riflessologo?
Affermazioni come “devi essere empatico”, “devi avere empatia col cliente”, "ci vuole empatia", ecc. sono un mantra nell’ambiente del benessere naturale.
L'idea di fondo è che se non sei un operatore empatico… non sei un buon operatore del benessere, più specificamente un buon Riflessologo!
Ma siamo sicuri sia davvero così?
Non per forza la Riflessologia che facciamo su persone con cui ci sentiamo emotivamente connessi è migliore e più efficace, anzi.
In realtà questa qualità, applicata al nostro lavoro, è abusata e sopravvalutata, e ti spiego perché.
Empatia: più svantaggi che benefici.
In Riflessologia avere empatia porta quasi più svantaggi che benefici.
Mettersi nei panni del cliente è l'atteggiamento che meno si addice ad una relazione che prevede di aiutarlo a riequilibrarsi!
Fai attenzione: non sto dicendo che non devi essere accogliente, gentile, altruista, rispettoso, e che nel percorso riflessologico non devi mettere bontà, rigore morale e amore. Quella che è in discussione è solo l’attitudine a percepire i sentimenti altrui proprio come se fossero tuoi!
Sappiamo bene che la maggioranza delle persone che chiedono il nostro aiuto lo fanno perché in qualche misura sono in disequilibrio psico-fisico. Che è sempre accompagnato da un disagio emotivo.
Pretendere di risolvere i problemi delle persone calandosi all’interno delle loro emozioni non ti permette di avere un punto di osservazione neutrale e un atteggiamento obiettivo e incondizionato.
Questo potrebbe essere un vero ostacolo al corretto svolgimento del lavoro riflessologico e alla sua efficacia.
Non puoi essere di grande aiuto se analizzi i problemi della persona impantanandoti nelle sue stesse emozioni.
Finiresti per perdere lucidità e, peggio ancora, faresti risollevare nel cliente lo stesso stato d’animo dandogli una giustificazione per sentirsi sempre allo stesso modo.
La migliore alternativa all'empatia
In realtà puoi avere una visione più chiara delle condizioni del cliente se eviti di metterti nei suoi panni.
Evitare le personalizzazioni è il modo migliore per vedere in modo più chiaro le “misere condizioni” del cliente, prendere decisioni e agire al meglio.
Bene, e allora… cosa dovrebbe sostituire l’empatia?
La spinta ad aiutare gli altri deve venire dalla comprensione e dalla compassione.
La compassione è un atto diverso dall’empatia, anche se la loro etimologia è molto simile: compassione infatti viene dal latino cum-patior, “sentire insieme”.
La compassione ti evita l'eccessiva immedesimazione negli stati d’animo della persona. Il vantaggio è che ti permette di agire in base a quello che speri per lei, non a quello che ti scuote emotivamente di più.
Per questo il miglior atteggiamento per la relazione col cliente prevede di mantenere una giusta distanza emotiva.
Non significa diventare insensibili, cinici, distanti o indifferenti verso ciò che il cliente sta provando, ma partecipare alla sua esperienza emotiva senza esserne trasportato.
Solo così puoi essere pienamente capace di accompagnarlo verso gli obiettivi di riequilibrio che vi siete prefissati.
Vuoi saperne di più?
Se sei REALMENTE interessato a diventare il professionista al quale si rivolgono i clienti per avere finalmente una soluzione, ho creato per te TRE REPORT GRATUITI per aiutarti a uscire dalla consuetudine e accompagnarti nella tua trasformazione.
Clicca qui sotto e accedi ai tre report che ho deciso di regalarti.